Archivio mensile:febbraio 2024

Microbioti e loro assi

Qualche anno fa, un gruppo di ricercatori guidati dalll’Università di Bologna, ha individuando, attraverso l’analisi del DNA presente in resti fecali risalenti a circa 50.000 anni fa (Uomo di Neanderthal), microrganismi che ancora oggi ritroviamo nell’intestino dell’uomo moderno. Se ci pensiamo, è una scoperta straordinaria che ci avvicina ai nostri lontanissimi progenitori e che ci pone di fronte a una realtà inconfutabile: l’evoluzione ha avvantaggiato alcune popolazioni microbiche intestinali piuttosto che altre e ne ha conservato la biodiversità. Si tratta di ceppi batterici ancestrali con cui nasciamo; batteri pionieri, come li definisce Vassilios Fanos, professore ordinario dell’Università di Cagliari, studioso di Microbiota e Metabolomica (la scienza che si occupa di metaboliti derivati dai processi cellulari).
La presentazione di uno dei suoi testi più noti (I batteri pionieri pilastri della salute. Gravidanza, nascita, allattamento e crescita tra microbiomica e metabolomica), spiega molto bene l’importanza di conoscere i meccanismi che regolano la relazione fra il corpo umano e i microrganismi che lo popolano: “I batteri, attraverso i metaboliti, dialogano tra di loro, con le singole cellule e con tutti i nostri organi, dal cervello alla bocca, dal polmone alla cute, li orientano e li controllano. La metabolomica ci consente di decifrare queste comunicazioni, che rappresentano il linguaggio segreto del nostro corpo. I veri protagonisti, nella creazione di queste reti di relazioni, sono i batteri pionieri, quelli che per primi, alla nascita, colonizzano i distretti corporei. La conoscenza di queste reti può aiutarci a comprendere meglio le malattie, a curarle e a prevenirle in modo personalizzato. Esiste uno stretto rapporto tra microbiota e alimentazione, quando mangiamo nutriamo anche il nostro microbiota.”
Oggi sappiamo, infatti, che il microbiota intestinale è coinvolto in importanti funzioni metaboliche, di protezione, di sintesi e influenza le azioni di diversi organi, come il cervello, il tessuto adiposo, il pancreas endocrino e il muscolo scheletrico.
Ne consegue che chi si occupa di salute deve considerare l’organismo umano in tutta la sua complessità e biodiversità con particolare attenzione agli assi microbiotici.

Impact of gut microbial dysbiosis in human diseases (Shinga et al. 2023)

Asse intestino-cervello
Che tra il microbioma intestinale umano e il cervello vi sia un asse funzionale con cui i due sistemi (gastrointestinale e neurologico) comunicano e si influenzano reciprocamente è noto da molti anni. Così com’è nota l’importanza degli strumenti nutrizionali, dei probiotici e dei prebiotici come supporto al buon funzionamento dell’asse intestino-cervello.
Sappiamo da tempo che i lipopolisaccaridi batterici forniscono una stimolazione tonica di basso grado del sistema immunitario innato e che una stimolazione eccessiva dovuta a disbiosi batterica, con conseguente permeabilità intestinale, può produrre un’infiammazione del sistema nervoso sistemico e/o centrale. Gli enzimi batterici, inoltre, possono produrre metaboliti neurotossici come l’acido D-lattico e l’ammoniaca. D’altra parte, i microbi intestinali, in stato di eubiosi o di disbiosi, sono in grado di produrre ormoni e neurotrasmettitori identici a quelli umani, influenzando così la risposta immunitaria. Attraverso questi e altri meccanismi, molti dei quali mediati dal nervo vago, il microbiota intestinale modula il sonno e la risposta allo stress, l’attività dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. L’asse intestino-cervello è in grado inoltre di influenzare la memoria, l’umore e la concentrazione.

Generi batterici identificati nel microbiota del latte materno (Londono-Sierra et al. 2023)

Asse microbiota mamma-bambino
Esistono prove sempre più evidenti che la dieta, lo stato nutrizionale delle donne durante la gravidanza e la composizione microbica del latte materno possono modulare il microbiota intestinale del neonato. Si stima infatti che circa il 25-30% del microbiota infantile abbia origine nel latte materno, il cui microbiota centrale è composto da nove generi (specie diverse di Staphylococcus, Streptococcus, Serratia, Pseudomonas, Corynebacterium, Ralstonia, Propionibacterium, Sphingomonas e Bradyrhizobium).
Sappiamo già da qualche anno che la genetica dell’ospite (nutrice), l’ambiente prenatale e la modalità di parto possono modellare il microbioma del neonato alla nascita. E che in seguito, fattori postnatali come il trattamento antibiotico, la dieta o l’esposizione ambientale, modulano ulteriormente lo sviluppo del microbioma e del sistema immunitario del neonato, proteggendolo oppure esponendolo a patologie di vario tipo. Diventa importante, dunque, comprendere la composizione del microbioma nelle prime fasi della vita.

Endocrinology, Diabetes & MetabolismVolume 2, Issue 3Jul 2019

Asse intestino-muscolo
Gli studi sulla modalità con cui i microrganismi del microbiota intestinale riescono a modificare la quantità e la qualità della massa muscolare, i processi anabolici e catabolici e le funzioni del muscolo scheletrico, sono sempre più numerosi e sempre più interessanti. Essi rivelano anche che il microbiota intestinale è  a sua volta modificato dal muscolo. Sembra dunque che il microbiota intestinale possa influenzare (in maniera positiva o negativa) la massa e la funzione muscolare regolando il metabolismo delle sostanze e dell’energia, la sensibilità all’insulina, l’infiammazione, l’immunità sistemica e la produzione di miochine.

 

Asse intestino-vagina-vescica
Il microbiota vaginale umano comprende una vasta gamma di microrganismi benefici (soprattutto Lattobacilli) e agenti patogeni opportunistici. Per studiare il microbiota vaginale sono stati sviluppati molteplici approcci che coinvolgono le tecnologie “-omiche”. L’integrazione dei dati provenienti dalle scienze “-omiche” permette di decifrare informazioni funzionali provenienti da comunità microbiche complesse attraverso l’associazione di profili batterici e metabolici. La disbiosi vaginale è spesso associata a diverse malattie ginecologiche (ad esempio vaginosi batterica, candidosi vulvovaginale, infezioni da Clamidia) e urologiche (cistiti recidivanti). Negli ultimi dieci anni le indagini sul microbiota vaginale sono aumentate in modo esponenziale. Questi studi hanno rivelato che la composizione microbica vaginale è in stretta relazione con quella intestinale e che l’asse intestino-distretto vaginale influenza anche la salute delle vie urinarie.

Asse intestino-fegato
In condizioni fisiologiche microbiota intestinale e fegato costituiscono un asse protettivo a difesa dell’organismo. In particolare, questo asse ha un ruolo fondamentale nel prevenire l’infiammazione sistemica: l’integrità della barriera intestinale permette il passaggio di una piccola quantità di prodotti pro-infiammatori batterici e xenobiotici. Questi attraverso la vena porta giungono al fegato dove vengono neutralizzati, prevenendo così l’infiammazione sistemica.
La rottura del delicato equilibrio tra fattori pro-infiammatori e meccanismi di tolleranza provoca una sovracrescita batterica, la disbiosi intestinale e la maggiore permeabilità della barriera intestinale. Ciò induce una risposta immunitaria disfunzionale che alimenta e amplifica l’infiammazione epatica e sistemica.

Sempre più spesso mi trovo a lavorare su stati disbiotici nei pazienti che accolgo in studio. Si tratta di un lavoro sempre più frequente e approfondito; spero che nel futuro non troppo lontano la scienza possa fornire a chi si occupa di salute strumenti pratici sempre più accessibili. Intanto, chi lavora come me nell’ambito nutrizionale, fa quello che può attraverso l’alimentazione e la supplementazione.
Riguardo a ciò che un nutrizionista può fare nel proprio studio, ho pensato a un aggiornamento online dedicato, appunto, alle vie di comunicazione che il microbiota intestinale struttura e utilizza con gli altri distretti del corpo, al ruolo e alle influenze che questo tipo di dialogo ha sulla salute,e  a come l’intervento nutrizionale può migliorarlo.

L’aggiornamento è dedicato ai professionisti della nutrizione, non prevede il rilascio di crediti ECM né la registrazione dell’evento. Ci sarà invece la possibilità di portare un caso clinico all’attenzione delle docenti e dei colleghi per confrontarsi e discuterne insieme.
Chi fosse interessato, può scrivermi a info@giusidurso.com

 

Per approfondire

Corso online “Supporto nutrizionale in età pediatrica”

La prevenzione continua a essere importante, anche se non se ne parla quasi più. Io ci credo ancora, per questo continuo a lavorare con i bambini. Quindi, ecco una proposta formativa articolata in tre incontri online.
Il percorso è riservato alle colleghe e ai colleghi interessati alla nutrizione in età pediatrica.

E’ possibile frequentare i seminari online singolarmente o come ciclo completo.

Costo di un seminario 80 € + IVA
Costo del ciclo completo 220 € + IVA
La quota di iscrizione va versata al momento dell’iscrizione.
Non sono previsti ECM.
Gli incontri non vengono registrati, si attivano con almeno 5 iscritti.

La frequenza dell’intero ciclo prevede:
1. il rilascio di materiale didattico consistente in una bibliografia commentata e una dispensa sintetica sugli argomenti trattati;
2. un colloquio online o telefonico di 30 minuti relativo a un caso clinico pediatrico;
3. l’inserimento nella mailing list del gruppo Disturbi Alimentari Precoci per restare aggiornati sugli eventi formativi 2024.

Primo incontro

Il primo dei tre incontri online del ciclo verterà sull’inquadramento del caso. In particolare, avrà l’obiettivo di fornire strumenti anamnestici adeguati e plastici, adattabili da caso a caso; si occuperà del linguaggio con cui porsi davanti a una bambina o un bambino, della necessità di procedere attraverso più incontri, della modalità rispettosa e sensibile con cui effettuare le misure antropometriche. Fino al momento in cui, raccolti tutti i dati, siamo pronti a strutturare un percorso di riabilitazione nutrizionale personalizzato e presentarlo ai genitori.

 

Secondo incontro

Durante il secondo incontro parleremo del senso del gusto, di come si instaurano i gusti personali, da cosa vengono condizionati e come condizionano a loro volta il comportamento alimentare. Quest’ultimo è costituito da una serie di dinamiche codificate attraverso la genetica, l’educazione, la tradizione e la cultura. Ma anche fattori come l’etnia, lo stato ormale e l’età hanno una importante influenza sulle scelte alimentari e sulle modalità nutrizionali.

 

 

 

Terzo incontro
Il terzo e ultimo incontro sarà incentrato sugli strumenti necessari a strutturare il percorso genitoriale, parallelo e complementare a quello dedicato al bambino. Dal linguaggio da adottare in famiglia alle modalità di contenimento di eventuali fallimenti e alla valorizzazione degli obiettivi raggiunti, verranno affrontati i modi possibili con i quali inserire nel percorso riabilitativo del bambini la presenza attiva e incoraggiante degli adulti di riferimento.

 

 

 

Per ulteriori informazioni scrivimi: info@giusidurso.com