Archivio mensile:settembre 2012

Cibo, salute e benessere al femminile

Donna è la prima nutrice, dal grembo al seno al primo cucchiaino, colei che provvede alle cure e al sostentamento del proprio piccolo. Donna è l’adolescente che si guarda allo specchio e non si riconosce più nella vita stretta e nei fianchi larghi che la preparano alla fisiologica funzione della procreazione. Donna è la cuoca di casa, la nonna o la suocera delle lasagne domenicali, così come la mamma che prepara il pasto caldo della sera e mette tutti intorno al tavolo. Donna, infine, è Eva, che porge la mela ad Adamo.

Da sempre la donna ha avuto un legame inscindibile con gli alimenti e con il loro consumo. Ecco perché il cibo ha in generale una valenza del tutto particolare nel mondo femminile.

È interessante notare come la preparazione quotidiana dei pasti per i propri cari abbia assunto nei secoli una valenza emotiva profonda: la donna è divenuta nel tempo fautrice di modificazioni alimentari attraverso metodi conservativi e cotture particolari. Attraverso la produzione di pietanze e pasti la donna ha esercitato nei tempi un potere univoco, riempiendo vuoti, tessendo relazioni e compensando ingiustizie. È stato un percorso lungo e travagliato quello che ha fatto del rapporto fra donne e cibo il connubio che oggi riconosciamo essere così importante.

La civiltà dell’opulenza espone tutti all’offerta eccessiva di cibo e contemporaneamente alle immagini insistenti e penetranti di corpi perfetti. Quindi, accanto all’esaltazione della forma corporea e al benessere vi è la demonizzazione di molti cibi, definiti “ipercalorici” ed ingrassanti: il cibo, dunque, diventa nemico della forma fisica ed assume connotazioni che lo snaturano e lo allontanano dai concetti atavici di convivialità, identità e condivisione.  L’atto del mangiare, dunque, si annoda strettamente al problema dell’immagine di sé, creando spesso distorsioni pericolose.

Questo articolo è stato ispirato da numerose letture, interessanti e coivolgenti, fra cui Il cibo una via di relazione (Savorani) e Semiofood, Comunicazione e Cultura del cibo (AA.VVV).

 

Di questo e molto altro si parlerà nell’incontro “Cibo, salute e benessere al femminile”, che si terrà sabato 6 ottobre nella sede della CIA di Pisa, in via Malasoma 22 (zona Ospedaletto). L’incontro propone percorsi e strategie per ritrovare e mantenere un sereno rapporto fra cibo ed immagine corporea, scegliere bene gli alimenti, associarli nel modo più adeguato, apprezzare le emozioni legate all’atto del mangiare. I partecipanti avranno la possibilità di confrontarsi su queste tematiche e di acquisire nuove nozioni e strategie, grazie alla presenza di due professioniste (Giusi D’Urso, biologa nutrizionista e Cristina Cherchi, pedagogista clinica). Nell’arco del pomeriggio, oltre ad una lezione teorica, verranno approntati dei piccoli laboratori, seguiti da una degustazione a tema.

 

 

 

 

 

 

 

 

Dovuto alla natura.Riflessioni sulla complessità biologica e culturale

Le risposte della scienza alle domande specifiche sono insufficienti, oggi, a spiegare e capire il nostro mondo così complesso. Brian Goodwin, eminente biologo e matematico, rappresenta la natura come una serie di reti complesse e interconnesse di rapporti, per comprendere i quali è necessario adottare una nuova scienza, una nuova arte, un nuovo design, un nuovo modello economico e nuovi modelli di responsabilità. Dobbiamo essere preparati a dare alla natura il dovuto: riconoscere che abbiamo un debito con il mondo naturale e rifiutare di sfruttarlo solo per i nostri fini.  Solo così possiamo comprenderla, rispettarla e rendere le nostre scelte sostenibili per l’intero pianeta. In questo libro, Brian Goodwin propone di ripensare e ampliare la visione scientifica in modo tale che natura e cultura siano considerate un processo creativo unico ed ininterrotto, e non due ambiti separati e mai in comunicazione. Una lettura affascinante, dopo la quale è impossibile non riflettere sul tema delle scelte personali quali strumenti per cambiare, in meglio, il mondo.